lunedì 20 novembre 2017

La premurosa attenzione del tu

Tu pensi di essere qualcosa... qualcuno, ti fai un'idea di te stesso e poi trovi qualcun altro che ti fa scoprire cose di te che non pensavi di avere, ti fa scoprire modi di essere che avevi solo immaginato o letto in qualche libro.

Le persone sentono e vedono cose diverse di noi, chi si sofferma su alcuni aspetti, chi su altri e intanto tu ti domandi quale di questi "te" è quello vero o se sono tutti veri e quindi ti rifai la stessa domanda decine di volte per capire quale persona sei... e in realtà sei tutte queste, solo che a seconda di chi ti trovi davanti qualcosa di diverso viene messo in evidenza. C'è chi porta in superficie la maggior parte dei tuoi lati negativi e chi invece ti fa sentire bene in tutto, anche solo la vicinanza ti fa sentire in pace, quella sensazione di tranquillità interiore che scalda dolcemente ogni muscolo, quel piacevole tepore del contatto con un'altra pelle, le sensazioni date da una mano che passa tra i capelli. Pensieri che formano concordanze reciproche di intenzioni, modi di ragionare diversi ma complementari, pezzi di un puzzle che si incastrano al primo tentativo, come se qualcuno li avesse messi nella scatola praticamente in ordine in modo che si possano ritrovare senza fatica.

Persone speciali abitano i nostri mondi, ma sono rare e difficili da trovare, a volte anche difficili da riconoscere pur avendole vicino, dove il vicino non è necessariamente una vicinanza fisica. Persone apparentemente lontane, persone incredibilmente vicine da provocare meraviglia e stupore quando le scopri. Persone che ti prendono per mano con uno sguardo e ti riempiono i pensieri con il suono della loro voce; che ti sorprendono con un abbraccio da dietro all'improvviso, ma senza spaventarti, perché ogni gesto che viene fatto, ogni parola detta hanno la misura del rispetto che chiede scusa quando si inciampa sconfinando nello spazio altrui.

Ti domandi quante persone sei. Una.
Ti domandi cosa c'è in te. La premurosa attenzione del tu.