mercoledì 20 giugno 2012

Trovarsi

Il 20 giugno è appena iniziato e anche se notte fa comunque caldo. Ogni tanto una leggera brezza un po' più fresca si fa strada attraverso la finestra aperta dove Teo, sdraiato sul davanzale a quattro piani dal suolo, sonnecchia senza farsi troppi problemi.
E' da un po che non scrivo, o meglio, è da un po' che non mi dedico a qualche nuovo "pensiero". Ho scritto delle poesie di recente anche se sono sempre più convinto che siano state loro a farsi scrivere, succede sempre così: inutile mettersi d'impegno per cercare di scrivere qualcosa perché quando qualcosa vuole farsi scrivere trova sempre il modo per fartelo fare. Quindi se questa sera sono qui, con la musica nelle cuffie, quella musica bella energica che uso quando scrivo (mi fanno compagnia gli Staind questa sera), vuol dire che c'è qualcosa che ha bisogno di trovare voce, parole, segni grafici che in qualche modo la esprimano.

Ogni tanto guardo su Facebook la bacheca sonnacchiosa dei Custodi, so che non sono tutti a letto, qualche notturno c'è sempre nei paraggi e anche qualche "diurno" probabilmente, che come me legge, dall'altra parte del mondo dove adesso è ancora giorno. I miei Custodi, non perché siano miei, né perché in qualche modo mi debbano proteggere, non è questo. "Miei" come senso di appartenenza: due anni insieme a questo gruppo di persone, tra alti e bassi, gente che va e gente che arriva, gente che piange, ride, si innamora, si lascia: persone. Amici. Alcuni speciali, più di altri, senza togliere niente a nessuno. Lontani a volte ma comunque vicini, vicinissimi quando serve.

Questa sera sembra che ci sia caldo ovunque, c'è un velo di ozio, come nei pomeriggi d'estate, estate che inizia ufficialmente domani, ma in quanto a temperatura si è già fatta sentire. E intanto aspetto notizie. Guardo l'icona di skype, aspetto di vederla illuminarsi, di sentire il "blip" in cuffia che avverte dell'arrivo di un messaggio: chat sempre aperta, non si sa mai. In questi giorni c'è una persona molto impegnata a fare ordine con se stessa e con le persone che la circondano, quell'ordine che a volte potrebbe anche costare in termini di amarezza, tristezza, ma inevitabilmente necessario. E da buon amico aspetto, perché sa che se dovesse servire ci sono, per qualunque cosa: questo è il patto silenzioso che non abbiamo mai dovuto stringere, semplicemente esiste perché la nostra amicizia è anche questo. E' il raccontarsi quando serve e lo stare in silenzio perché a volte serve anche questo. Eppure sia nelle nostre parole che nei nostri silenzi si compie quella magia unica e irripetibile dello scambio reciproco. Come uno spartito musicale fatto di note e pause, suonato dagli strumenti giusti, che a volte hanno bisogno di essere leggermente accordati, ma pronti a tornare subito sulla musica. Alchimia strana l'amicizia, magari la cerchi per tanto tempo e poi arriva quando meno te l'aspetti, da persone che non immagineresti mai e che si fondono istantaneamente con i tuoi pensieri mettendosi in sincronia quasi perfetta, con un costante aggiustamento reciproco che fa fluire la conoscenza in modo uniforme sempre nella stessa direzione.
Ho trovato una persona per la quale vale veramente la pena.

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