sabato 21 settembre 2013

La bellezza che ti entra dentro

E' vero.
Con il passare degli anni cambia il modo di vedere le cose, di percepirle, cambiano i valori che si danno a quello che ci circonda.
Non mi sono mai piaciuti gli apprezzamenti, se così si possono chiamare, che alcuni uomini fanno ad alcune donne, frasi nelle quali si pensa di mettere in evidenza un aspetto positivo della persona e invece si finisce per esporre in vetrina dei pezzi di carne. Non sono un santo, non nego di essermi trovato anche io in situazioni dove forse non ho misurato in modo appropriato le parole ma ricordo che questo è successo molto tempo fa, quando l'esuberanza dell'età ancora prevaricava la compostezza della ragione.

Sarebbe bello che il rispetto fosse patrimonio del nostro essere fin dall'inizio, è sicuramente quello che cerco di insegnare ai miei figli, l'ho sempre fatto e sempre lo farò, anche se spesso mi scontro con una realtà che invece vorrebbe portare i miei figli altrove: per il momento vinco io.

E quando parlo di rispetto, intendo rispetto a 360 gradi, non limitato solo ad alcune situazioni. Rispetto per la persona come essere umano e rispetto per la persona, per le sue idee, la sua cultura, il suo modo di essere, sentire, amare.
Tutte cose su cui si può discutere, su cui si può ragionare e confrontarsi, magari non le si condivide, ma si devono rispettare. Omofobia, Xenofobia, Razzismo, Antisemitismo, Sessismo sono parole che un giorno vorrei veder sparire dai vocabolari.

Il temi sono quelli: razza, sesso, religione, orientamento sessuale... Io non posso credere che ci possa essere un primato basato su una scala cromatica, su un amore piuttosto che un altro, su una differenza di cromosomi. Lascio alla scienza lo studio delle differenze, del perché diverse combinazioni di colori di base danno origine a tante tonalità diverse, in base a quali schemi matematici si combinano i cromosomi; lascio alla scienza le diversità, io vedo differenti uguaglianze.

Sorrido soddisfatto quando mia figlia, vedendo due uomini o due donne che si baciano, dice: "che dolci...", o sapere che le sue migliori amiche lo sono a prescindere dal colore della pelle o dalla nazionalità.

Perché poi questo profondo rispetto, il non creare diversità, ma differenti uguaglianze rende più varie e più belle le cose e le persone che ci circondano, arricchisce la nostra persona togliendoci dai pensieri gli eccessi, i commenti "pesanti", i modelli di bellezza "esagerati" che ci vengono proposti ovunque. La diversità non dovrebbe essere percepita come un fatto negativo ma portarci invece alla curiosità di conoscere cose nuove.

E allora la ragazza che ieri si è seduta di fronte a me in autobus diventa bellissima: senza attributi esagerati da mostrare, curve, vestiti, spacchi, tacchi o altro che distraggano l'occhio. Bellissima nella sua semplicità fatta di pochissimo trucco, praticamente assente, un normale vestito, un viso pulito, semplice e armonioso. Questa è la bellezza che ti entra dentro e non quella che si ferma sugli occhi.

"Una bella donna non è colei di cui si lodano le gambe o le braccia, ma quella il cui aspetto complessivo è di tale bellezza da togliere la possibilità di ammirare le singole parti."
(Lucio Anneo Seneca)

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