sabato 4 dicembre 2010

Sorridere...

C'è una cosa che mi fa star bene in questi giorni, il fatto di scoprirmi spesso a sorridere. A volte non me ne accorgo subito; solo dopo un po' vengo preso da quella sensazione di avere una espressione un po' ebete stampata in faccia. Allora mi guardo intorno con molta indifferenza, osservando le facce dei colleghi di lavoro intorno a me per cercare di capire se per caso hanno notato qualcosa.
Pensieri diversi. Piccole cose accadute nei giorni precedenti. A volte basta un sms dalle persone giuste, quelle che anche se ti scrivono solo “ciao” in realtà ti stanno dicendo molto di più.

Motivi per sorridere? Alcuni, magari non tantissimi ma essenziali. Il lavoro comincia a muoversi un po' e con esso anche una maggiore consapevolezza che le cose nuove non sono poi così difficili da affrontare come pensavo. Ci sono diverse  persone che si rivolgono a me facendo affidamento alla mia professionalità e, anche se può sembrare strana come considerazione, vi assicuro che questo mi coglie sempre di sorpresa. E dentro sorrido. Perché innegabilmente la cosa mi fa anche piacere e perché a volte devo “barare” un po' per dare delle risposte “professionali” alle domande che mi vengono fatte:  professionale sì, forse, ma mica so tutto. Qualcuno una volta ha detto: «La nostra ignoranza è piena di lacune», credo fosse Einstein, è molto nel suo stile. In ogni caso è una frase che condivido molto, l'ho tenuta sempre ben presente, in moltissime situazioni... la tenessero presente alcune altre persone non sarebbe male.

Poi sorrido perché ci sono delle persone vicine a me che mi fanno stare bene. Alcune anche senza saperlo, altre lo sanno e non perdo occasione per ribadirlo. Queste sono le persone che mi fanno sorridere dentro, quelle che scaldano il cuore. Un pensiero, una parola e sto bene, perché ci sono.
E' grande questa cosa, per me. Io che non ho mai fatto grandi esperienze di amicizia, tranne un periodo negli anni precedenti al matrimonio, ma sono amicizie che si sono raffreddate molto con il tempo. Queste nuove amicizie devo dire che sono nate praticamente per caso, ma hanno un sapore diverso: non c'è il troppo salato dovuto a “condizioni” più o meno imposte, né il troppo dolce dell'opportunismo. Si respira aria pulita, si respira gente semplice e molto interessante.

Ci sono i miei bambini, ragazzi ormai. Loro tre alle prese con le loro età, con il loro ritagliarsi uno spazio, anche con le unghie e i denti se serve e non sempre in senso figurato. Anche loro mi fanno sorridere, mi fanno ricordare quelle cose che allora anche a me sembravano vitali. Adesso che le guardo da una prospettiva molto diversa vengono ridimensionate, non sminuite però. Erano e sono le priorità di quell'età, poi anche loro le rivedranno con occhi diversi. Spero che quel giorno possano sorridere anche loro.

«Libero come il vento. Alto come un albero. Profondo come il mare. Vasto come la mente.»

C'è un sentore di questo in questi giorni, un “tendere a...”, ancora incompleto, ma in movimento. Era da molto tempo che non osservavo con prospettiva, ero abbastanza limitato ad un futuro molto prossimo. Adesso c'è luce che filtra tra il dondolio dei giorni, luce di sorrisi, luce di pensieri e desideri e, perché no, di speranze.

E sorrido anche perché le due persone che mi hanno fatto tornare il sorriso stanno per prendere il treno.

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